AL DI LÀ DEL PONTE
Il Tunnel di Luce più lungo d'Europa
Oltre agli alberi di Natale di Piazza de Ferrari e Certosa, è stato allestito, per la prima volta, anche un Tunnel di Luce, il più lungo d'Europa. Nelle festività natalizie del 2018 è il tema della luce a predominare: il tunnel, sponsorizzato da Iren e situato nella piazza antistante il Teatro Carlo Felice, ha lo scopo di unire le due zone della città rimaste separate dal crollo del Ponte Morandi. L'intenzione principale è quella di creare un'esperienza dinamica in cui gli individui, percorrendo il tunnel lungo 60 metri, verranno condotti fino alla stazione della metropolitana di piazza De Ferrari, dove è situato il primo albero addobbato e, prendendo la metro in direzione Brin, potranno ammirare il secondo albero nel quartiere di Certosa. Un vero e proprio collegamento alternativo sotterraneo tra i due quartieri. É stata inaugurata, inoltre, nella Sala della Trasparenza del palazzo della Regione Liguria, "Natale tra memoria e speranza: un albero per Genova". Un'iniziativa che comprende un ulteriore albero di Natale realizzato con i materiali di recupero del torrente Polcevera, sui cui rami (43 come le vittime del crollo) è stata appesa un'opera d'arte. Le opere verranno successivamente messe all'asta e devolute in beneficenza.
PH. Matilde Muschetti
Luca Bizzarri e la mostra gratuita a Palazzo Ducale
“Quella volta sul ponte” è il titolo della mostra che è stata inaugurata lo scorso dicembre nello Spazio Aperto di Palazzo Ducale a Genova. L'ideatore è Luca Bizzarri, comico e presidente della Fondazione alla Cultura Palazzo Ducale. Insieme al Comune di Genova, alla Regione Liguria e, grazie alla rivista d'architettura Domus, è riuscito a raccogliere numerose testimonianze dei cittadini genovesi.
A Palazzo Ducale sono esposti, fino al 3 gennaio 2019, tutti i racconti dei cittadini e, nel colonnato del Cortile, si può ammirare una gigantografia del Ponte Morandi al momento della sua inaugurazione. Insieme all'immagine, si possono leggere alcuni frammenti significativi tratti dalle 500 storie, disponibili in un libro che si può consultare in loco. In più, verranno selezionati 100 racconti che saranno riuniti in un volume che, successivamente, verrà messo in vendita. I proventi raccolti saranno devoluti ad una scuola di Teglia, un quartiere in Valpolcevera.
Oltre agli alberi di Natale di Piazza de Ferrari e Certosa, è stato allestito, per la prima volta, anche un Tunnel di Luce, il più lungo d'Europa. Nelle festività natalizie del 2018 è il tema della luce a predominare: il tunnel, sponsorizzato da Iren e situato nella piazza antistante il Teatro Carlo Felice, ha lo scopo di unire le due zone della città rimaste separate dal crollo del Ponte Morandi. L'intenzione principale è quella di creare un'esperienza dinamica in cui gli individui, percorrendo il tunnel lungo 60 metri, verranno condotti fino alla stazione della metropolitana di piazza De Ferrari, dove è situato il primo albero addobbato e, prendendo la metro in direzione Brin, potranno ammirare il secondo albero nel quartiere di Certosa. Un vero e proprio collegamento alternativo sotterraneo tra i due quartieri. É stata inaugurata, inoltre, nella Sala della Trasparenza del palazzo della Regione Liguria, "Natale tra memoria e speranza: un albero per Genova". Un'iniziativa che comprende un ulteriore albero di Natale realizzato con i materiali di recupero del torrente Polcevera, sui cui rami (43 come le vittime del crollo) è stata appesa un'opera d'arte. Le opere verranno successivamente messe all'asta e devolute in beneficenza.
PH. Matilde Muschetti
Luca Bizzarri e la mostra gratuita a Palazzo Ducale
“Quella volta sul ponte” è il titolo della mostra che è stata inaugurata lo scorso dicembre nello Spazio Aperto di Palazzo Ducale a Genova. L'ideatore è Luca Bizzarri, comico e presidente della Fondazione alla Cultura Palazzo Ducale. Insieme al Comune di Genova, alla Regione Liguria e, grazie alla rivista d'architettura Domus, è riuscito a raccogliere numerose testimonianze dei cittadini genovesi.
A Palazzo Ducale sono esposti, fino al 3 gennaio 2019, tutti i racconti dei cittadini e, nel colonnato del Cortile, si può ammirare una gigantografia del Ponte Morandi al momento della sua inaugurazione. Insieme all'immagine, si possono leggere alcuni frammenti significativi tratti dalle 500 storie, disponibili in un libro che si può consultare in loco. In più, verranno selezionati 100 racconti che saranno riuniti in un volume che, successivamente, verrà messo in vendita. I proventi raccolti saranno devoluti ad una scuola di Teglia, un quartiere in Valpolcevera.
"Questo libro non è da scaffale, va usato, portato con sé, lasciato, ripreso, imprestato, sottolineato perché queste storie ne aspettano di altre per non smettere di parlare. Perché è così che funziona la memoria, esiste fino a quando c’è qualcuno con la voglia di aggiungere un passo ad un percorso comune."
L. Bizzarri
Luca Bizzarri commenta così questa iniziativa, ricordando che "non sarebbe dovuta esistere". Continua sostenendo che questa mostra sia un veicolo per un messaggio di speranza, con l'auspicio che si possa rendere la realtà più facile da accettare ed il dolore più condiviso.
I racconti trattano di esperienze personali vissute sul ponte Morandi o in prossimità dello stesso. Tra questi troviamo le parole di gioia di una madre che ha partorito il suo figlio in ambulanza mentre transitava su quel tratto, altri che ricordano i viaggi verso la destinazione di vacanze tanto attesa o ancora di storie d'amore. Un vero e proprio viaggio nei ricordi felici dei cittadini. Non manca, certamente, il racconto di Bizzarri: "se penso al ponte Morandi, penso alla coda", racconta in un'intervista tra una risata e l'altra. Quando era bambino, la coda gli sembrava interminabile:
I racconti trattano di esperienze personali vissute sul ponte Morandi o in prossimità dello stesso. Tra questi troviamo le parole di gioia di una madre che ha partorito il suo figlio in ambulanza mentre transitava su quel tratto, altri che ricordano i viaggi verso la destinazione di vacanze tanto attesa o ancora di storie d'amore. Un vero e proprio viaggio nei ricordi felici dei cittadini. Non manca, certamente, il racconto di Bizzarri: "se penso al ponte Morandi, penso alla coda", racconta in un'intervista tra una risata e l'altra. Quando era bambino, la coda gli sembrava interminabile:
"ci sedevamo sui finestrini della macchina, con le gambe dentro e il corpo di fuori, e questo ci faceva sentire più grandi."