"È crollato il ponte"
Queste sono le parole che gli abitanti di Genova hanno ripetuto senza sosta, increduli, di fronte alla tragedia.
Alla vigilia di Ferragosto, un violento nubifragio si abbatteva sulla città di Genova, ma nessuno avrebbe mai temuto al peggio: alle ore 11.36 del 14 agosto 2018, tra fulmini e saette, si sente un boato. Dopo, il silenzio, e il Ponte Morandi non esisteva più. Il Viadotto Morandi, progettato e costruito dall’omonimo ingegnere tra il 1963 e il 1967, è un viadotto autostradale lungo 1 182 metri, che attraversa il torrente Polcevera, situato in uno dei quartieri centrali della città di Genova, Sampierdarena. Nel giro di pochi istanti, una sezione del ponte, esattamente quella sovrastante il torrente, è crollata insieme al pilone numero 9, portando con sé tutte le automobili, camion e tir che si trovavano in quello sfortunato istante sul ponte.
Queste sono le parole che gli abitanti di Genova hanno ripetuto senza sosta, increduli, di fronte alla tragedia.
Alla vigilia di Ferragosto, un violento nubifragio si abbatteva sulla città di Genova, ma nessuno avrebbe mai temuto al peggio: alle ore 11.36 del 14 agosto 2018, tra fulmini e saette, si sente un boato. Dopo, il silenzio, e il Ponte Morandi non esisteva più. Il Viadotto Morandi, progettato e costruito dall’omonimo ingegnere tra il 1963 e il 1967, è un viadotto autostradale lungo 1 182 metri, che attraversa il torrente Polcevera, situato in uno dei quartieri centrali della città di Genova, Sampierdarena. Nel giro di pochi istanti, una sezione del ponte, esattamente quella sovrastante il torrente, è crollata insieme al pilone numero 9, portando con sé tutte le automobili, camion e tir che si trovavano in quello sfortunato istante sul ponte.
IL PONTE MORANDI
Prima e dopo
Prima e dopo
Il Ponte Morandi è un tratto particolarmente trafficato, sia per quanto riguarda la viabilità cittadina – è il tratto che collega il ponente con il levante, cioè l’est e l’ovest della città – sia per quanto riguarda la viabilità della Liguria stessa, i collegamenti con le regioni confinanti e, ovviamente, con la Francia. In più, essendo quasi Ferragosto, la maggior parte delle persone che, in quel momento, stavano percorrendo il Ponte Morandi, si stavano recando all’aeroporto, così come al porto di Genova oppure si trovavano in quel punto semplicemente in quanto il navigatore segnalava che quello fosse il percorso migliore per arrivare alla loro destinazione per le vacanze, sia essa la Francia, la Lombardia, la Toscana ecc.
Decreto Genova
A seguito dell’accaduto, oltre ad aver promulgato lo stato di emergenza e il lutto nazionale nei due giorni successivi al crollo, sono state presentate una serie di proposte di legge per risollevare la città dalla difficile situazione in cui vergeva, la più importante delle quali è il cosiddetto Decreto Genova. Questo, sebbene particolarmente criticato - in quanto non focalizzato all’esclusiva risoluzione delle problematiche del territorio ligure, ma comprendente al suo interno anche una serie di misure relative al miglioramento di altre zone italiane - ha comunque sortito degli effetti positivi. |
Attraverso l’entrata in vigore del Decreto 21, siglato dal sindaco Marco Bucci, nominato commissario alla Ricostruzione insieme a Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e Commissario all'Emergenza, sono state stabilite le zone di Genova che beneficeranno di risarcimenti ed agevolazioni fiscali. Esse sono divise in zona nera, quella della demolizione, una zona rossa, che si estende lungo tutto il perimetro delle case degli sfollati e delle imprese acquisite dall’apparato commissariale, il quale prevede in cambio indennizzi e forme di cassa integrazione. Vi è anche una zona arancione che si vedrà assegnati dei risarcimenti per il fatturato perduto. In definitiva, è stata creata una zona franca urbana, che permetterà di ottenere delle esenzioni fiscali.
E la ricostruzione?
I lavori di demolizione di ciò che rimane del ponte sono iniziati a quattro mesi dal crollo e si spera, entro il 31 marzo 2019 di aprire i cantieri per la ricostruzione. Il decreto è stato ufficializzato dal commissario straordinario, nel quale si identificano le società Fincantieri, Salini-Impregilo e Italferr come principali attori della creazione del nuovo ponte. A metà dicembre è stato scelto anche il progetto, il quale è stato regalato dall'Architetto genovese Renzo Piano alla città. Quest'ultimo era già stato identificato come preferito tra le tante proposte arrivate. I costi previsti dovrebbero ammontare a 202 milioni di euro e le tempistiche stimate per la ricostruzione sono di un anno/un anno e mezzo.
I lavori di demolizione di ciò che rimane del ponte sono iniziati a quattro mesi dal crollo e si spera, entro il 31 marzo 2019 di aprire i cantieri per la ricostruzione. Il decreto è stato ufficializzato dal commissario straordinario, nel quale si identificano le società Fincantieri, Salini-Impregilo e Italferr come principali attori della creazione del nuovo ponte. A metà dicembre è stato scelto anche il progetto, il quale è stato regalato dall'Architetto genovese Renzo Piano alla città. Quest'ultimo era già stato identificato come preferito tra le tante proposte arrivate. I costi previsti dovrebbero ammontare a 202 milioni di euro e le tempistiche stimate per la ricostruzione sono di un anno/un anno e mezzo.