Siamo di fronte ad un'immagine a dir poco stupefacente. La prima domanda che balena nelle menti delle persone alla visione di questa foto è : "come hanno potuto costruire delle palazzine sotto il ponte?". La risposta è semplice, ma non scontata. Quando il ponte Morandi venne costruito nel 1963 e inaugurato nel 1967, le abitazioni che si trovano tutt'oggi nella Valpolcevera esistevano già. Le sette palazzine sottostanti il ponte risalgono, infatti, al periodo tra gli anni 50 e gli anni 60. Nelle zone maggiormente colpite, via Porro e via Fillack, i piloni dell'infrastruttura sono stati tagliati ed adattati alle strutture preesistenti, al fine di permettere la perfetta coesistenza dei palazzi e del Ponte Morandi.
Questi anni furono un periodo molto importante per la città di Genova, in quanto il boom economico che si stava sviluppando, aveva interessato anche la crescita demografica della città, la quale raggiunse il record storico di 817 000 abitanti nel 1971. Ora, secondo i recenti aggiornamenti dei dati Istat, si registrano 578 710 abitanti.
Questi anni furono un periodo molto importante per la città di Genova, in quanto il boom economico che si stava sviluppando, aveva interessato anche la crescita demografica della città, la quale raggiunse il record storico di 817 000 abitanti nel 1971. Ora, secondo i recenti aggiornamenti dei dati Istat, si registrano 578 710 abitanti.
Il crollo del ponte ha causato lo sfollamento di più di 600 persone
Non appena è scattato lo stato di allerta, tutti gli abitanti dei palazzi sottostanti il Ponte Morandi sono stati evacuati immediatamente. Al totale degli sfollati, il quale ammonta a di più di 600, il Comune ha concesso un numero di alloggi - pubblici o privati - come case e alberghi in cui soggiornare fino a quando non potranno rientrare, in tutta serenità e sicurezza, nelle loro abitazioni. A causa dei problemi strutturali, questa situazione ha interessato anche gli abitanti dei palazzi che si trovano al di sotto dei piloni adiacenti a quelli crollati, in quanto pericolanti e anch'essi a rischio crollo.
Non appena è scattato lo stato di allerta, tutti gli abitanti dei palazzi sottostanti il Ponte Morandi sono stati evacuati immediatamente. Al totale degli sfollati, il quale ammonta a di più di 600, il Comune ha concesso un numero di alloggi - pubblici o privati - come case e alberghi in cui soggiornare fino a quando non potranno rientrare, in tutta serenità e sicurezza, nelle loro abitazioni. A causa dei problemi strutturali, questa situazione ha interessato anche gli abitanti dei palazzi che si trovano al di sotto dei piloni adiacenti a quelli crollati, in quanto pericolanti e anch'essi a rischio crollo.
Il fotogramma, tratto da un video apparso su Youtube, fa notare come le abitazioni
siano state adattate ad hoc per permettere il perfetto incastro del ponte.
siano state adattate ad hoc per permettere il perfetto incastro del ponte.
Nonostante la zona rossa fosse blindata, è stato permesso agli abitanti di poter rientrare nelle proprie case e riprendere i propri effetti personali. "Non sapremo quando potremo tornare definitivamente a vivere nelle nostre abitazioni", ripetono gli sfollati ai giornalisti, "dobbiamo portare via più cose possibili". Per questo, le assicurazioni - a seguito dell'incontro organizzato dall'Ivass, tra l'Ania e i Rappresentanti liguri delle associazioni dei consumatori - hanno deciso di attuare una serie di misure per aiutare gli sfollati. Ad esempio, è stato definita una "proroga dei termini per il pagamento dei premi o rate di premio di tutte le polizze in essere", come riporta Repubblica.it.
Lo smantellamento dei monconi restanti del Ponte Morandi interesserà, di conseguenza, anche la demolizione delle abitazioni della zona rossa e di altre zone limitrofe considerate pericolose. Purtroppo, i tempi di ricostruzione non si possono stimare con certezza e, per questo, i cittadini sfollati rischieranno di dover cercare un'altra sistemazione definitiva per far ritornare la loro vita alla normalità.
Iniziative e spirito di condivisione
Al fine di concedere, in questi mesi difficili, un po' di svago e divertimento ai cittadini direttamente interessati dal crollo del ponte, sono stati istituiti dei luoghi di incontro in cui le persone si riuniscono per condividere il loro tempo, le loro abilità ed aiutarsi a vicenda, dimostrando un atteggiamento di particolare coesione. Lì, i cittadini, in un clima di totale condivisione, fanno giocare e fare i compiti ai bambini, intrattengono gli anziani, cucinano e mangiano insieme; perfino i festeggiamenti del Capodanno sono stati condivisi. Il Comune di Genova ha contribuito nel creare delle iniziative per sostenerli: il Luna Park di Piazzale Kennedy, per esempio, ha dedicato l'intera giornata del 9 gennaio 2019 agli sfollati, concedendo l'ingresso alle attrazioni gratuito per un totale di cinque mila biglietti.
Lo smantellamento dei monconi restanti del Ponte Morandi interesserà, di conseguenza, anche la demolizione delle abitazioni della zona rossa e di altre zone limitrofe considerate pericolose. Purtroppo, i tempi di ricostruzione non si possono stimare con certezza e, per questo, i cittadini sfollati rischieranno di dover cercare un'altra sistemazione definitiva per far ritornare la loro vita alla normalità.
Iniziative e spirito di condivisione
Al fine di concedere, in questi mesi difficili, un po' di svago e divertimento ai cittadini direttamente interessati dal crollo del ponte, sono stati istituiti dei luoghi di incontro in cui le persone si riuniscono per condividere il loro tempo, le loro abilità ed aiutarsi a vicenda, dimostrando un atteggiamento di particolare coesione. Lì, i cittadini, in un clima di totale condivisione, fanno giocare e fare i compiti ai bambini, intrattengono gli anziani, cucinano e mangiano insieme; perfino i festeggiamenti del Capodanno sono stati condivisi. Il Comune di Genova ha contribuito nel creare delle iniziative per sostenerli: il Luna Park di Piazzale Kennedy, per esempio, ha dedicato l'intera giornata del 9 gennaio 2019 agli sfollati, concedendo l'ingresso alle attrazioni gratuito per un totale di cinque mila biglietti.